DOMANDE E RISPOSTE SULLA PALESTRA DEL GIURISTA
D. Caro avvocato Sanguineti, come Ti é venuta l'idea della “Palestra del giurista”?
R. Mi é venuta dal fatto che una mia nipote riteneva utile, per prepararsi al concorso in magistratura, recarsi più volte da Genova a Milano per ascoltare le lezioni di un magistrato. Questi era senza dubbio un maestro molto bravo, ma faceva le lezioni in un teatro davanti a centinaia ( sic!) di studenti : che cosa poteva la mia nipote apprendere dalle sue parole più di quel che avrebbe potuto apprendere dalla lettura di un libro scritto? Evidentemente l'utile che mia nipote ricavava dai suoi viaggi a Milano era dato, non dalla lezione in sé e per sé, ma dagli scambi di idee che poteva avere con gli altri partecipanti al corso : dalla possibilità soprattutto di confrontare il grado della sua preparazione con quello della loro preparazione.
Ma questo risultato, chi deve sostenere un esame o concorso, non può raggiungerlo , con minor fatica e pese, recandosi periodicamente in una “palestra” dove troverà degli altri iscritti che, sotto la guida moderatrice di un avvocato, alternandosi nelle funzioni di esaminato e esaminatore, si pongo vicendevoli domande sulle materie su cui verte l'esame ? dove insieme ad altri, diciamo così, “allenandi” svolgerà dei compiti scritti ?
Dalla risposta positiva a tale domanda é nata l'idea di fondare la “Palestra del giurista”.
D- Scopo della “Palestra” é quindi di aiutare al superamento degli esami e concorsi ?
R-Sì, ma non solo quello : la “Palestra” si propone infatti di promuovere una mutua collaborazione tra gli avvocati.
D- Anche tra i praticanti avvocati ?
R. Soprattutto tra i praticanti avvocati.
D-In che consiste questa collaborazione ?
R- Nel darsi vicendevolmente quelle spiegazioni e informazioni che non richiedono studio e approfondimento in quanto rientrano nel normale patrimonio di cognizioni che ha chi esercita la sua attività professionale in un dato ramo del diritto.
D- Solo a questo si limiterebbe la collaborazione tra gli iscritti esercitanti la Professione ?
R- No, l'idea sarebbe più ambiziosa; più precisamente l'idea sarebbe di formare dei gruppi di iscritti esercitanti in rami diversi del diritto e che siano disposti a darsi vicendevolmente occasioni di esperienza professionale .
D-E' un po' oscura la cosa: puoi spiegarti meglio ?
R- Pensa a un gruppo formato da un tributarista, un penalista e un civilista : il tributarista potrà permettere al penalista e al civilista di seguire dal vivo un procedimento davanti alle Commissioni tributarie e il penalista potrà permettere al civilista e al tributarista di seguire dal vivo un procedimento penale.
D. Tu hai detto dell'utile che una persona può ricevere dall'iscrizione alla Palestra, ma la Enciclopedia giuridica del praticante, che con tanto impegno cerca di far nascere tale “Palestra”, non si é riservata nessun utilità da questa ?
R. La “Enciclopedia” spera che tra gli iscritti si trovi chi si entusiasmi all'idea di migliorarla collaborando alle iniziative e, perché no? ai libri di chi ora la dirige e la cui testa risente sempre più della vecchiaia.
D- Cerchiamo di essere più concreti : come si propone la “Palestra” di aiutare chi si prepara a un esame/concorso ?
R – La “Palestra” si propone di aiutare chi si prepara a un esame/concorso di diritto nei seguenti modi:
A) Organizzando, ogni settimana, delle riunioni in cui , chi si prepara a un esame/concorso, si ritrovi con altri iscritti per “allenarsi” insieme a loro alle prove orali proponendosi vicendevoli domande.
B) Dando periodicamente dei compiti scritti, i cui elaborati verrebbero posti a disposizione degli iscritti a che possano controllare, leggendoli, il loro grado di preparazione.
D – Ma l'Istituto organizza delle vere e proprie lezioni ?
R – L'Istituto si propone di organizzare periodicamente dei corsi su determinati argomenti ( diritto ereditario, diritto di famiglia...). A prescindere da questi, l'Istituto si propone di porre in contatto gli iscritti che lo desiderano con Professionisti in grado di dare lezioni singole
D. – Tali lezioni vanno pagate all'Istituto ?
R. – No, l'onorario per tali lezioni va direttamente pagato all'insegnante e da lui é fissato. E naturalmente ogni insegnante segue criteri diversi per fissarlo.
D – Quali spese comporta l'iscrizione ?
R – Fino a che dura il periodo di rodaggio ( quindi, presumibilmente fino al 31 marzo 2016 ) l'iscrizione non comporta nessuna spesa. Ciò si é ritenuto di stabilire, sulla considerazione che, fino a che gli iscritti non raggiungono un dato numero, l'iscrizione può dare una relativa utilità.
D. – Però una qualche utilità la dà ?
R. – Si spera di sì, che un'utilità la dia. Anche nel caso limite che, come é ben possibile nei primi tempi di vita dell'Istituto, ci sia un solo iscritto. Infatti tale iscritto, volendo, potrà farsi “allenare” nelle materie di diritto e procedura civile e diritto e procedura penale da un componente dell'istituto , che di solito sarà l'avvocato Luigi Maria Sanguineti. Ma per questo “allenamento” ( fatto, non da un altro iscritto, ma da un componente dell'Istituto ) dovrà corrispondere al suo “allenatore” un compenso sia pure modico.
D– A quanto ammonterebbe tale compenso e come si svolge tale allenamento.
R – Il compenso ammonta a 25 euro per sessione - sessione che dovrebbe svolgersi nei locali dell'Istituto e dovrebbe durare circa tre ore ( dalle 15,30 alle 18,30 se si svolge di pomeriggio e dalle 9,30 alle 12,30 se si svolge di mattina. Naturalmente tale allenamento dovrebbe essere previamente concordato ( anche sulle materie in cui dovrebbe svolgersi ).
A scanso di equivoci si deve tenere presente che un “allenamento” é cosa diversa da una lezione : l'allenatore si limita a porre delle domande per abituare l'iscritto all'esame orale, l'insegnante, invece, si impegna per spiegare e rendere più facile l'apprendimento di una materia. E naturalmente il compenso per una lezione sarà più alto di quello preteso per un allenamento.
D – Quanto più alto ?
R- Dipende, come prima detto, dall'insegnante. Io, avvocato Sanguineti, per una lezione ( di circa tre ore, fatta sempre nei locali dell'Istituto ) chiedo cinquanta euro.
D– Ma fuori delle ore di lezione l'allievo non potrà chiedere spiegazioni all'insegnante. ?
R- Dipende anche qui dall'insegnante. Io, Sanguineti, troverei naturale , se un allievo si trova in difficoltà nell'esercizio della professione, aiutarlo a superarla, anche fuori dalle ore di lezione.
Egli mi telefona o meglio mi fa una email e io, per quel che so ( che però é veramente poco!), cerco di aiutarlo; e tanto più volentieri se vedo che lui é disponibile, a sua volta, ad aiutarmi dandomi quelle informazioni sulla pratica forense che, per una persona come me che, anche a causa dell'età, negli ultimi anni si é limitata a fare il cassazionista, sono preziose ( per continuare a redigere dei “formulari” ).
D – Dove ha i suoi locali l'Istituto ?
R – Nel Lazio, li ha in Roma, viale Alessandrino 304B, presso lo “Studio legale Sanguineti”; e tali locali sono aperti alle visite degli iscritti ( che vogliono allenarsi o prendere una lezione ) solo previo avviso e solo una volta alla settimana ( il venerdì dalle 15,30 alle 18,30 o il Sabato dalle 9,30 alle 12,30, a seconda delle richieste degli iscritti ) .
In Toscana li ha in Arezzo , via Cellini 7, presso sempre “Sanguineti”, e tali locali sono aperti agli iscritti solo previo avviso e solo una volta alla settimana ( il lunedì pomeriggio dalle 16,30 alle 19,30 o il mercoledì pomeriggio dalle 16,30 alle 19,30, a seconda delle richieste degli iscritti ).
Per ulteriori informazioni si può scrivere a lmsanguineti@gmail.com oppure telefonare a 348 2286469.